Capire come nascono le criptovalute, monete virtuali che sono ormai sulla cresta dell’onda ed hanno, oggi, un ruolo anche di asset sui quali investire avendo in questo modo superato la loro natura primordiale di metodo di pagamento in rete.
Per capire come nascono le criptovalute si deve necessariamente tornare indietro di oltre un decennio ed è necessario tenere a mente un nome in particolare, con riferimento alla moneta digitale più antica in circolazione. La data di riferimento è il 2009 ed il nome dal quale partire è Bitcoin, criptovaluta per eccellenza e precursore di tutto.
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All’inizio fu il Bitcoin
Ed è proprio il bitcoin a lanciare la saga delle criptovalute nel 2009, quando fu creata da uno sviluppatore che è rimasto sempre segreto e che si è nascosto dietro allo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Nel 2008 era stato già registrato il dominio del bitcoin, a testimonianza del fatto che si trattava di un progetto già in cantiere.
E in effetti l’idea di avere una valuta digitale non era del tutto nuova; già prima dell’avvento delle criptovalute erano stati portati a termine diversi tentativi di creare un qualcosa di simile. Ciò che era sempre mancato era stato il fatto di dar vita ad un qualcosa di utilizzabile solo in rete ed in modo univoco, onde evitare la replicabilità e quindi il rischio di copia. Cosa che poi si è arrivati a fare con il meccanismo delle criptovalute attuali, che si basano su sistemi di crittografia.
Gli antenati del Bitcoin
Nel 1998 ad esempio l’ingegnere informatico Wei Dai aveva pubblicato un documento nel quale parlava di B-money, facendo riferimento ad una valuta digitale che avrebbe potuto essere inviata insieme a un gruppo di pseudonimi digitali non rintracciabili.
Toccò quindi, sempre nello stesso anno. al pioniere della blockchain Nick Szabo dar vita ad un progetto dal nome Bit Gold che verteva sulla creazione di una valuta digitale decentralizzata, ma che prevedeva comunque il ricorso a determinate dinamiche legate alle monete tradizionali fisiche.
Ecco perché entrambi questi progetti sono stati, in seguito, abbandonati e nessuno ha visto ufficialmente la luce: tuttavia si ritiene che entrambi possano essere serviti da ispirazione per la creazione del Bitcoin.
Nascita delle altre criptovalute
A seguito della nascita del Bitcoin, prima criptovaluta per eccellenza, è nato poi, anno dopo anno, il mercato delle valute digitali grazie alla comparsa degli exchange: d’altra parte si rendeva necessario avere a disposizione un luogo fisico, seppur virtuale, presso il quale scambiare queste monete virtuali che erano appena nate.
Nacque allora bitcoinmarket.com, oggi non più attivo e passato alla storia come il primo exchange di criptovalute della storia. E, di pari passo, sono state create altre centinaia di monete virtuali per fare compagnia al Bitcoin: ad oggi sono oltre 2.500 per un mercato che oggi vale 2.000 miliardi di dollari.
Differenze tra criptovalute e monete tradizionali
E veniamo ad un aspetto fondamentale quando si parla di questo argomento: la differenza tra criptovalute e monete tradizionali, quelle fisiche. Le criptovalute nascono per essere un metodo di pagamento alternativo alle valute tradizionali.
- Monete tradizionali: Queste ultime prendono anche il nome di Fiat Money (monete fiat) che per definizione sono valute emesse da un governo (ad esempio, quello italiano) e regolate poi da una autorità centrale (la Banca di Italia e, più di recente, la BCE). Quando si parla di valute ordinarie inoltre il riferimento è a monete a corso legale che possono essere fisiche (monete e banconote) ma anche a credito, come avviene per i pagamenti con carte di credito varie.
- Criptovalute: Una criptovaluta è una moneta decentralizzata e virtuale che non risponde ad alcun controllo da parte di governi o banche centrali. Asset virtuali che utilizzano la tecnologia crittografica per elaborare, proteggere e verificare le transazioni. Transazioni che vengono registrate all’interno di un database come una blockchain che nessuno può modificare o manipolare.