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Trading online e tasse
Per chi investe nel mercato del trading online, la questione relativa ai guadagni ottenuti nel corso della propria attività è estremamente importante in quanto può andare ad incidere in maniera notevole sull’investimento. Proprio per questo motivo i regimi fiscali su cui può contare il trader per pagare il dovuto sui guadagni devono essere conosciuti con una certa precisione.
Partiamo da un assunto: parlare di tasse è improprio, trattandosi in effetti di imposte. Che è meglio, peraltro, non pensare di evadere, in quanto le sanzioni possono essere di un certo rilievo, a livello amministrativo. Vediamo nel dettaglio quante sono le imposte sui redditi da trading online e come versarle.
Cosa sono le imposte sul trading
Per imposte sul trading si intendono quelle che gravano sul trading online, ovvero sulle transazioni di acquisto e vendita di strumenti finanziari effettuati facendo leva su piattaforme o programmi online. Queste imposte vanno in sostanza a colpire la differenza positiva tra quanto viene investito inizialmente dal trader e la cifra effettivamente guadagnata.
Proprio questa differenza va a formare il cosiddetto capital gain, ovvero la plusvalenza, il vero oggetto dell’imposizione fiscale. Mentre la minusvalenza riportata in caso di perdita può essere scontata in seguito da quanto dovuto al fisco. Nel nostro Paese, il livello di imposizione che va a colpire queste operazioni, in caso di riuscita, è attestato al 26%, indipendentemente dal livello di reddito dell’investitore.
Regime dichiarativo e regime amministrato
La normativa attualmente esistente nel nostro Paese prevede due differenti regimi fiscali al fine di poter pagare le imposte gravanti sui guadagni riportati nell’ambito di investimento sul trading online:
- il regime amministrato, in cui viene utilizzato un meccanismo di tassazione sostitutiva. Le imposte da applicare in caso di plusvalenza devono essere dichiarate e versate direttamente dalla piattaforma di trading online scelta dall’investitore, piattaforma che applicherà all’uopo una ritenuta alla fonte a titolo di imposta definitiva. Ad essere interessate da questo regime sono esclusivamente le plusvalenze scaturite dalla cessione di partecipazioni non qualificate e quelle che abbiano invece origine dalla cessione di titoli finanziari indicati dalle lettere c-ter) e c-quarter) dell’articolo 67 del TUIR (tra cui le valute estere e i titoli non rappresentativi di merci);
- il regime dichiarativo, in cui il trader calcola, dichiara e versa in maniera del tutto autonoma le imposte utilizzando la dichiarazione Modello Redditi Persone Fisiche. In questo caso le plusvalenze devono essere dichiarate nel quadro RT rigo 41, alla voce “altri redditi diversi di natura finanziaria”, voce che comprende i contatti forward, i futures, le option e, appunto le attività di trading online. L’inquadramento fiscale di questa particolare tipologia di reddito è quello dei redditi diversi oggetto degli articoli 67 e seguenti del TUIR.