Convertire Bitcoin in euro: come e perchè farlo?

Bitcoin cambio euro

Il Bitcoin è probabilmente la criptovalute che, dalla sua nascita, è stata maggiormente sulla cresta dell’onda. Una moneta virtuale che in molti acquistano per il suo uso naturale (effettuare transazioni in rete) ma anche ad uso investimento tramite le piattaforme di trading.
Le novità legate ai Bitcoin non mancano mai, a partire dal dimezzamento delle ricompense spettanti ai miners (chi sono i miners? Coloro i quali mettono a disposizione il proprio pc per immettere nuova valuta virtuale, in questo caso Bitcoin, nel sistema) che scatterà a metà del prossimo anno e che avrà come logica conseguenza anche l’immissione di un numero più limitato di token sul mercato.

Bitcoin, prevista crescita nei prossimi anni

Ciò potrebbe portare ad una (già preventivata) crescita della quotazione del Bitcoin che, secondo Anthony Pompliano fondatore di Morgan Creek Digital Assets, dovrebbe toccare i 100mila dollari entro il 2021.
Tutto questa sta spingendo molti investitori a puntare sulla regina delle criptovalute tanto da farne in questo momento una sorta di riserva di valore, non proprio come investire in oro ma comunque un asset sul quale puntare.
Chi tuttavia non volesse correre il rischio di detenere BTC (Bitcoin) temendo per la loro volatilità, può naturalmente convertire il denaro digitale in valuta flat. Ad esempio può decidere di cambiare i Bitcoin in Euro.

Come convertire Bitcoin in Euro

La conversione di divise virtuali in vero e proprio denaro è, malgrado ciò che si potrebbe pensare, una operazione estremamente semplice. Per convertire Bitcoin in Euro è sufficiente iscriversi ad uno dei tanti exchange esistenti online e aprire un conto. I siti più famosi impegnati in questo tipo di operazioni sono Coinbase, LocalBitcoin e Kraken.
Naturalmente per ogni operazione di acquisto o vendita che veda l’impiego di BTC o altro asset digitale, la piattaforma prescelta si riserva una commissione che deve essere valutata all’atto dell’iscrizione. Ad esempio Kraken la fissa allo 0,25% del valore impegnato, mentre Coinbase chiede l’1,49%, cui occorre aggiungere un ulteriore 0,15% ove il denaro scambiato sia diretto verso un conto corrente bancario.

Perché cambiare Bitcoin in euro?

Il Bitcoin è ormai considerato una sorta di bene rifugio; in conseguenza di ciò, ogni volta che si apre uno scenario di crisi la criptovaluta attribuita a Satoshi Nakamoto si impenna. Ad esempio nel prossimo futuro potrebbe crescere per effetto della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina.
Molti analisti ritengono poi che un ulteriore motivo in grado di sospingerne le quotazioni del BTC risieda nelle politiche delle banche centrali, in particolare della BCE, che tendono a comprimere i tassi d’interesse.
Un comportamento che sta spingendo molti investitori a prelevare i propri soldi da conti correnti che non rendono per convertirli in Bitcoin e poi passare all’incasso prima che la quotazione scenda.

Le banche d’affari aprono alle Criptovalute

Naturalmente non tutti sono disposti a correre i rischi derivanti dalla volatilità che in questi anni ha costituito la caratteristica più evidente di BTC. Già il fatto però che tra gli investitori inizino a comparire grandi banche d’affari, quali ad esempio JPMorgan Chase, che pure per lungo tempo si erano tenute lontane dal settore, può essere considerato un segnale di notevole importanza.
Dopo aver osteggiato gli asset digitali, insinuando che possano essere lo strumento ideale per muovere il denaro procurato da attività criminali, ora la finanza tradizionale sembra aver finalmente scoperto le potenzialità del fintech e decisa a sfruttarla a proprio vantaggio.
Un fattore che potrebbe rivelarsi decisivo per una nuova crescita dell’intero settore, almeno nelle parti più sane e promettenti; oltre che favorire il cambio del Bitcoin e la sua conversione in valute tradizionali, quali l’Euro o il Dollaro.

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